Paolo Fresu
7 juillet, 09:30 ·
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1️⃣Tiziano Scarpa - STABAT MATER, Einaudi
2️⃣Christiana Moreau - LA SONATA PERDUTA Nord
Il 28 marzo ho suonato nella Chiesa della Pietà di Venezia con i Virtuosi Italiani.
Un concerto dal titolo “Back to Bach” che tocca il materiale del barocco partendo dai compositori contemporanei e tornando indietro nel tempo fino a Bach, Haendel, Tartini e Vivaldi.
Una cara amica mi parla di un libro scritto da Tiziano Scarpa ambientato in quel luogo, noto a Venezia per essere stato l’orfanotrofio Pio Ospedale della Pietà.
La sera mi dona STABAT MATER e me lo consegna proprio mentre sto discutendo con l’autore, conosciuto alla fine del concerto.
Per questo il libro riporta una doppia dedica:
quella della mia amica Gianna e quella dello scrittore.
Nei giorni successivi prendo dalla pila di testi in attesa di lettura LA SONATA PERDUTA di Christiana Moreau e scopro che anch’esso è ispirato dalla storia della Pietà di Venezia.
Una affascinante coincidenza, o forse un segno del destino…
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Nell’opera di Tiziano Scarpa, ambientata ai primi del Settecento, la giovane orfana Cecilia suona il violino e scrive alla madre che non ha mai conosciuto e della quale porta al collo la metà di una immagine che, se completata, rivelerebbe il suo volto nonché la sua storia familiare.
Un modo intimo per mettere in ordine i pensieri dando un altrettanto volto al mondo esterno che Cecilia ha potuto conoscere solo attraverso il filtro imposto dall'istituzione religiosa.
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Christiana Moreau scrive una doppia storia che intreccia passato e presente.
Anche Ada, giovane prediletta di Antonio Vivaldi, è orfana nell’Ospedale della Pietà dove il Prete Rosso compone, dirige e insegna.
Nel Belgio minerario dei giorni odierni la violoncellista Lionella riceve in dono uno spartito antico che potrebbe essere proprio di Vivaldi e che decide di portare ad un concorso internazionale. Un epistolario a firma di Ada ritrovato assieme alla misteriosa partitura spinge Lionella ad indagare nel privato della musicista veneziana entrando così nella sua intimità.
Ada e Cecilia, in libri e storie diverse, suonano e cantano nascoste dietro la grata della Chiesa della Pietà che permette di udire le note e le voci nascondendole agli occhi degli ascoltatori.
È ciò che in quella sera di marzo ho fatto con il mio flicorno ignaro di chi, allora, ha scritto la propria esistenza in quel luogo carico di storia e di vita.
Due libri pieni di fascino e da leggere in successione.
Paolo
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