mardi 9 juillet 2024

Remarquée par Paolo Fresu

Lauréat d’un large éventail de prix, professeur et directeur de diverses institutions italiennes et internationales, Paolo Fresu s’est produit dans le monde entier avec les plus grands noms de la musique afro-américaine au cours des 30 dernières années.
Il a participé à plus de 350 enregistrements, certains en tant que leader, d’autres en tant que sideman, et d’autres encore des projets mêlant musique ethnique, jazz, musique du monde, musique contemporaine et ancienne.
M. Fresu est directeur artistique du Festival de Berchidda Time In Jazz et - en tant que professeur - a dirigé pendant 25 ans les séminaires de jazz à Nuoro (Sardaigne).
Il est également impliqué dans la production de nombreux projets multimédias, coopérant avec des acteurs, des danseurs, des peintres, des sculpteurs et des poètes, ainsi que dans l’écriture de musique pour des films, des documentaires, des vidéos, des ballets et des pièces de théâtre.
M. Fresu vit entre Paris, Bologne et la Sardaigne. Son son unique de trompette est reconnu comme l’un des plus distinctifs de la scène jazz contemporaine.
Il a été honoré de l’important diplôme honoris causa en psychologie sociale de l’Université Bicocca de Milan, en Italie, et de l’historique « Sigillo di Ateneo » de l’Université d’Urbino.




 Paolo Fresu

7 juillet, 09:30  · 

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1️⃣Tiziano Scarpa - STABAT MATER, Einaudi

2️⃣Christiana Moreau - LA SONATA PERDUTA Nord


Il 28 marzo ho suonato nella Chiesa della Pietà di Venezia con i Virtuosi Italiani.

Un concerto dal titolo “Back to Bach” che tocca il materiale del barocco partendo dai compositori contemporanei e tornando indietro nel tempo fino a Bach, Haendel, Tartini e Vivaldi.

Una cara amica mi parla di un libro scritto da Tiziano Scarpa ambientato in quel luogo, noto a Venezia per essere stato l’orfanotrofio Pio Ospedale della Pietà.

La sera mi dona STABAT MATER e me lo consegna proprio mentre sto discutendo con l’autore, conosciuto alla fine del concerto.

Per questo il libro riporta una doppia dedica:

quella della mia amica Gianna e quella dello scrittore.

Nei giorni successivi prendo dalla pila di testi in attesa di lettura LA SONATA PERDUTA di Christiana Moreau e scopro che anch’esso è ispirato dalla storia della Pietà di Venezia.

Una affascinante coincidenza, o forse un segno del destino…

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Nell’opera di Tiziano Scarpa, ambientata ai primi del Settecento, la giovane orfana Cecilia suona il violino e scrive alla madre che non ha mai conosciuto e della quale porta al collo la metà di una immagine che, se completata, rivelerebbe il suo volto nonché la sua storia familiare.

Un modo intimo per mettere in ordine i pensieri dando un altrettanto volto al mondo esterno che Cecilia ha potuto conoscere solo attraverso il filtro imposto dall'istituzione religiosa.

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Christiana Moreau scrive una doppia storia che intreccia passato e presente.

Anche Ada, giovane prediletta di Antonio Vivaldi, è orfana nell’Ospedale della Pietà dove il Prete Rosso compone, dirige e insegna.

Nel Belgio minerario dei giorni odierni la violoncellista Lionella riceve in dono uno spartito antico che potrebbe essere proprio di Vivaldi e che decide di portare ad un concorso internazionale. Un epistolario a firma di Ada ritrovato assieme alla misteriosa partitura spinge Lionella ad indagare nel privato della musicista veneziana entrando così nella sua intimità.

Ada e Cecilia, in libri e storie diverse, suonano e cantano nascoste dietro la grata della Chiesa della Pietà che permette di udire le note e le voci nascondendole agli occhi degli ascoltatori.

È ciò che in quella sera di marzo ho fatto con il mio flicorno ignaro di chi, allora, ha scritto la propria esistenza in quel luogo carico di storia e di vita.

Due libri pieni di fascino e da leggere in successione.

Paolo


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